Nel fare le ricerche per ispirarmi al nome del blog, ho scoperto che il titolo originale del famoso libro “To kill a mockingbird” (in italiano “Il buio oltre la siepe“) di Harper Lee, tradotto letteralmente sarebbe “Uccidere un mimo poliglotta”.
Un romanzo che mi ha accompagnata in passato, la cui lettura è ancora attuale. La vicenda scorre in maniera limpida, ma il significante sottostante gli eventi tocca il lettore e stimola la riflessione interiore. é scorrevole, immediato, semplice, narrato in prima persona da una bambina.

Eppure è evocativo e potente: quanto fa paura ciò che non si conosce?
Quando non si è consapevoli di questa paura e tantomeno allenati a toccarla, guardarla, affrontarla…fin dove porta?
Quanto il pregiudizio è legato alla paura per lo sconosciuto?
Mi chiedo anche: cosa impedisce di toccare la paura e lo sconosciuto?
Come scrive Harper Lee “quasi tutte le persone sono simpatiche quando si riescono a capire.”